Cronache Luterane

Confini di guerra

Viaggio al confine tra la Turchia e la regione di Aleppo dove fanatici, curiosi e disperati di mezzo mondo fanno pressione per entrare nelle zone di guerra. E, passato il checkpoint…

Ad Aleppo possono venderti anche la pelle di un asino. È un proverbio siriano che ripeto ritmicamente mentre decido di lasciare Hatay diretto a Kilis, piccolo centro assiso su di un altipiano: un balcone turco sul confine siriano. È un lungo viaggio di quasi 5 ore con i mezzi locali, peraltro abbastanza efficienti.

La guerra spesso la pensiamo come un’anomalia. Qualcosa che stravolge a tal punto l’animo della gente da cambiarne per sempre la natura. In parte è vero, e in parte no. La natura dei luoghi di confine è il commercio. Sarebbe meglio dire il traffico… Diciamo pure il contrabbando. I luoghi, la gente, le relazioni sono il sedimento di una storia comune, dove le abitudini non cambiano. Anche in guerra. A maggior ragione. Comunque sia, il commercio da queste parti è sempre florido, anche in mezzo alla miseria della guerra e delle esecuzioni sommarie. La lunga fila di tir sul versante turco testimonia la voglia e la necessità che la vita continui, nonostante tutto.

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